giovedì 20 giugno 2013

Danimarca

Sottotitolo:10 giorni da famiglia danese.
Abbiamo fatto finta di vivere a Copenhagen giusto il tempo di abituarsi all'idea che le cose potrebbero essere più semplici di come lo sono a casa.

Una delle cose che più mi affascinano delle grandi città estere, famose per la loro vivibilità sono le persone!
Le persone indaffarate a fare "qualcosa", qualunque cosa.
A casa, nella terra della produttività sfegatata, la gente se è indaffarata lo è per il lavoro.
Io invece voglio vedere gente che è presa dall'andare a correre, chi va in bici, chi a raggiungere il parco per sedersi e fare pausa pranzo, chi più ne ha più ne metta.
Mi sembra di guardare in faccia la Vita, proprio quella con la V maiuscola.
Gente in movimento, che raggiunge la biblioteca pubblica e può ascoltare vinili, suonare chitarre, i bambini hanno una zona con giochi didattici, costumi, teatrini oltre a libri su libri, una stanza solo per i fumetti con un divano apposta per leggere in comodità.
Lo spazio pubblico vissuto, condiviso e a disposizione continuamente.
Ti lascia un pò basito tutto questo, perché a te verrebbe da dire: sembra un negozio...
Forse perché troppo abituati che le cose belle, pulite e curate siano solo i templi del commercio.
O forse perché al parco sottocasa non si possono portare le bici, fare picnic, giocare a palla, prendere il sole in costume e poi questo e poi quello... e in tutti quei divieti si perde la voglia di viverti un luogo e correre in un altro dove sembra ti accolgano di più...