Sotto il lavello venivano accumulati i
sacchetti di plastica, quelli della spesa per farci capire.
Prima c'era un piccolo contenitore poi
ne ho dovuto prendere uno più grande, a seguire ho dovuto trovare un
altro luogo da adibire alla raccolta, mi sono anche chiesta, e giuro
ci ho pure provato, se non fosse il caso di piegarli meglio per
occupare meno spazio.
Poi un giorno ho pensato eh no! Adesso
basta.
Va bene lo confesso ho tirato fuori i
sacchetti ed ho provato a piegarli come ho imparato da vari tutorial
su youtube, ho provato a vedere se qualcuno era messo male e potevo
raccoglierlo nella differenziata, ma poi ho capito, il problema era
un altro.
Avevo troppo troppi sacchetti di
plastica.
Così ci ho provato e mi sono impegnata
a smettere di chiedere i sacchetti per ogni minima cosa acquistata.
È stato il primo “impegno” in
questo lavoro di semplificazione.
Al tempo mica mi immaginavo che sarebbe
stato il primo step di una lunga fila di decisioni prese e sfide
portate avanti, percorso che ancora sto costruendo e che si
ingigantisce ogni giorno, ma a quel tempo lo ignoravo.
È successo che le persone che
lavoravano nei negozi ci rimanevano sempre male quasi fosse un'offesa
che io non volessi i loro sacchetti, “signora glielo lascio gratis
è! mica deve pagarlo!
“ era la frase che più spesso mi
veniva detta. Ma qua non stiamo parlando, solo, di risparmio
economico, si sta parlando di un risparmio di risorse.
I sacchetti nel frattempo non
aumentavano ma diminuivano veramente troppo lentamente.
Ho pensato a quello che stavo provando
a fare perché mi ero resa conto che dover spendere del tempo per
capire cosa fare della mia collezione di sacchetti era veramente
troppo! Volevo spendere il mio tempo in altro, ancora non avevo
chiaro come, ma sicuramente non piegando sacchetti di plastica.
Ho sostituito i sacchetti con sporte di
tessuto, ne ho pure disegnate di mie e vendute al tempo che fu quello
dei primi mercatini handmade! Ma la cosa più complicata è stata
cambiare l'abitudine e organizzarmi un po'!
Sistemare qualche sportina in tessuto
in auto, che non si sa mai!
Piegare una piccola tote bag nella
borsa di tutti i giorni.
Ma soprattutto essere tassativa con chi
cerca di rifilarmi sacchetti di plastica, imparare a dire NO, a
quello che viene dato così con questa estrema facilità ma che in
realtà anche se sembra una pratica apparentemente innocente porta
con sé un prezzo enorme per il nostro pianeta.
Ecco di cosa voglio parlare ora:
delle mie pratiche per diminuire la mia
impronta energetica sul mio pianeta.
Imparare a smantellare abitudini
insostenibili.
Quello che seguirà sarà un discorso
sulle mie scelte, che non sono le uniche scelte possibili né
tutte le scelte possibili, sono solo
le mie, che mi invento giorno per giorno e che sperimento.
Se qualcuno ha fatto qualche scelta
simile e mi vuol dire come sta andando io son qui!
Ciao ciao
L.
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